Illuminazione LED: luce diretta o indiretta?
Illuminare correttamente un ambiente non è semplice: la progettazione illuminotecnica non deve infatti tralasciare alcun dettaglio in fase di progettazione, così da ottenere un risultato che coniughi la funzionalità all'estetica.
Tra i vari fattori che devono essere considerati quando si illumina un ambiente (come ad esempio la temperatura di colore) ce n'è uno più importante di tutti gli altri: l'orientamento della luce.
Le tipologie di illuminazione sono differenti:
- Diretta: il fascio luminoso è proiettato direttamente sugli oggetti da illuminare, senza alcun tipo di riflessione artificiale.
- Indiretta: il fascio colpisce gli oggetti da illuminare dopo una riflessione, solitamente sul soffitto o talvolta anche contro una parete.
- Luce d'accento: è un tipo di illuminazione secondaria, cioè non può essere usata per svolgere le normali attività (leggere, lavorare al pc) poiché illumina solo determinate porzioni dell'ambiente per dare loro risalto. È solitamente utilizzata per valorizzare alcuni complementi d'arredo, catturando l'attenzione dell'osservatore (quadri, vasi ecc.)
L'illuminazione diretta è, a parità di luminosità, più economica. Questo è dovuto al fatto che ogni riflessione del fascio luminoso su un corpo (come i soffitti) riduce la quantità di luce che giunge a terra. Più la superficie riflettente è scura maggiore sarà la perdita di luminosità, perciò l'illuminazione indiretta richiede maggiore potenza e quindi un consumo lievemente maggiore.
Sebbene sia più costoso, un impianto a luce indiretta permette di creare un'illuminazione più omogena, evitando anche i problemi di abbagliamento che talvolta si riscontrano nelle installazioni a luce diretta e contribuendo ad un'impatto più gradevole e con un maggior comfort visivo.
È anche possibile predisporre entrambi i tipi di illuminazione e un controllo separato degli stessi, così da avere sempre la luce perfetta per ogni occasione!